Tre funzionari Rai indagati per corruzione: perquisizioni in uffici Roma e Milano

Tre funzionari Rai indagati per corruzione: perquisizioni in uffici Roma e Milano
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Giovedì 14 Aprile 2016, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 16:27
Si allarga l'inchiesta della procura di Roma su appalti e tangenti nel settore televisivo condotta dal neo procuratore aggiunto Paolo Ielo. Tre funzionari Rai, con il ruolo di direttore della fotografia, sono indagati per corruzione: abitazioni e uffici sono stati oggi perquisiti dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza nell'ambito dell'operazione «Backstage». L'ipotesi è che, in cambio di denaro, abbiano affidato, in particolare nel periodo 2011-2014, la fornitura di apparecchiature tecniche a società dell'imprenditore David Biancifiori, principale indagato dell'inchiesta e già arrestato il 14 dicembre scorso.

La Rai, che sottolinea di essere «parte lesa nella vicenda», li ha sospesi tutti e tre dal servizio, in via cautelare, per «violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione e violazione dei doveri d'ufficio nell'esercizio delle loro attività professionali». Per loro Ielo ha chiesto l'emissione di misure interdittive sulle quali dovrà pronunciarsi il gip Luigi Balestrieri. Perquisizioni della Guardia di Finanza sono scattate anche in nove società che operano nel campo audio e luci con sede a Roma, Milano, Monza, Cremona e L'Aquila: gli amministratori sono indagati per turbativa d'asta. Secondo l'accusa, avrebbero creato un cartello di imprese per ottenere i lavori dalla Rai. E per questo le Fiamme Gialle, in esecuzione di un ordine di esibizione, hanno chiesto alla Rai la documentazione relativa alle gare per l'affidamento di servizi e forniture nel settore audio e luci. La società aquilana, a quanto si è appreso, è la Agorà Srl, specializzata in affitti e installazione di strutture a attrezzature audio video e grafica.

L'amministratore, Vittorio De Amicis, che dichiara di non essere indagato, si dice «tranquillo: non abbiamo fatto nulla di quello di cui ci si accusa», afferma. Gli 11 nuovi indagati di oggi, si aggiungono ai 44 già finiti nell'inchiesta, che vede coinvolti dirigenti di Rai, società del gruppo Mediaset, La7 e Infront. L'uomo chiave della vicenda è David Biancifiori: è accusato di aver ottenuto, con le sue società, lavori e servizi versando ai committenti denaro, ma anche vacanze, biglietti aerei, assunzioni. I fondi per questa attività sarebbero stati realizzati attraverso sovrafatturazioni dei lavori eseguiti. Il valore dei beni sequestrati al manager ammonta a ben 49 milioni di euro.

Si allarga l'inchiesta della procura di Roma su appalti e tangenti nel settore televisivo condotta dal neo procuratore aggiunto Paolo Ielo. Tre funzionari Rai, con il ruolo di direttore della fotografia, sono indagati per corruzione: abitazioni e uffici sono stati oggi perquisiti dagli uomini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza nell'ambito dell'operazione «Backstage». L'ipotesi è che, in cambio di denaro, abbiano affidato, in particolare nel periodo 2011-2014, la fornitura di apparecchiature tecniche a società dell'imprenditore David Biancifiori, principale indagato dell'inchiesta e già arrestato il 14 dicembre scorso. La Rai, che sottolinea di essere «parte lesa nella vicenda», li ha sospesi tutti e tre dal servizio, in via cautelare, per «violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione e violazione dei doveri d'ufficio nell'esercizio delle loro attività professionali». Per loro Ielo ha chiesto l'emissione di misure interdittive sulle quali dovrà pronunciarsi il gip Luigi Balestrieri.

Perquisizioni della Guardia di Finanza sono scattate anche in nove società che operano nel campo audio e luci con sede a Roma, Milano, Monza, Cremona e L'Aquila: gli amministratori sono indagati per turbativa d'asta. Secondo l'accusa, avrebbero creato un cartello di imprese per ottenere i lavori dalla Rai. E per questo le Fiamme Gialle, in esecuzione di un ordine di esibizione, hanno chiesto alla Rai la documentazione relativa alle gare per l'affidamento di servizi e forniture nel settore audio e luci. La società aquilana, a quanto si è appreso, è la Agorà Srl, specializzata in affitti e installazione di strutture a attrezzature audio video e grafica.

L'amministratore, Vittorio De Amicis, che dichiara di non essere indagato, si dice «tranquillo: non abbiamo fatto nulla di quello di cui ci si accusa», afferma.
Gli 11 nuovi indagati di oggi, si aggiungono ai 44 già finiti nell'inchiesta, che vede coinvolti dirigenti di Rai, società del gruppo Mediaset, La7 e Infront. L'uomo chiave della vicenda è David Biancifiori: è accusato di aver ottenuto, con le sue società, lavori e servizi versando ai committenti denaro, ma anche vacanze, biglietti aerei, assunzioni. I fondi per questa attività sarebbero stati realizzati attraverso sovrafatturazioni dei lavori eseguiti. Il valore dei beni sequestrati al manager ammonta a ben 49 milioni di euro.
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